Da una parte fatti di violenza quotidiana, di furti, occupazioni abusive, e dall’altra il decreto sicurezza del Governo (D.L. 48/2025), aspramente criticato non solo dai partiti di opposizione, ma anche, come riportato dal Fatto Quotidiano, da 247 giuristi italiani. Secondo i contrari al suddetto decreto, lo stesso sarebbe anticostituzionale perché violerebbe le libertà fondamentali.
L’effettiva incisività dell’intervento legislativo sui fenomeni affrontati, adottato con la misura dell’urgenza (decreto legge), si dovrà giudicare a posteriori. Ad ogni modo, non è difficile dedurre che lo stesso affronta i temi che hanno caratterizzato la cronaca quotidiana italiana di questi ultimi anni.
Occupazione abusiva delle case, impunibilità delle borseggiatrici – madri su metropolitane, bus e treni, rivolte nelle carceri, violenza nelle manifestazioni pubbliche e tutela del patrimonio pubblico, tutela degli agenti di polizia, trattamento degli immigrati clandestini, consumo di cannabis. Cerchiamo di fare il punto sulle novità, esponendo anche i punti di critica delle misure adottate.
Per i casi di occupazioni abusive delle case è stato introdotto un nuovo reato, ovvero l’art. 634-bis del cp, che punisce espressamente l’occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui. Le sanzioni previste sono severe: da 2 a 7 anni di reclusione, soprattutto se l’intrusione è accompagnata da minacce, violenza o frodi. Da adesso lo sgombero della casa potrà essere immediato: il nuovo art. 321-bis del cpp, adottato dal dl sicurezza ha introdotto una misura cautelare reale speciale per velocizzare la restituzione dell’immobile, consentendo la restituzione coattiva del possesso anche durante le indagini preliminari, senza attendere il processo o un procedimento civile. L’obiettivo è garantire una tutela concreta e tempestiva del diritto del proprietario.
Le critiche si fondano sulla considerazione della natura di reato contro la proprietà privata, con conseguenze penali, e la possibilità di sgomberi rapidi, secondo alcuni eccessivi e non sempre adeguati a situazioni di fragilità abitativa.
Per il reato di borseggio (circostanza aggravante del furto) eseguito da donne-madri viene abolito il rinvio obbligatorio della pena: ora il giudice potrà rilevare, caso per caso, il concreto pericolo di nuovi reati e l’eccezionalità della pericolosità sociale, disponendo l’esecuzione immediata della pena.
In questo caso le critiche non arrivano soltanto dall’opposizione ma anche da partiti della coalizione di governo, secondo cui il rischio è che queste donne partoriscano dietro le sbarre e che ai loro bambini venga negata l’immediata assistenza neonatale. Bambini che non hanno colpe ma che rischiano di pagarne le conseguenze.
La violenza nelle manifestazioni pubbliche subisce una stretta significativa. Il blocco stradale, fino a ieri illecito amministrativo, diventa un reato a sé punito con un mese di carcere e una multa fino a 300 euro. Ma se il blocco «è commesso da più persone riunite», come sempre avviene in questi casi, la pena può salire «da sei mesi a due anni». Viene introdotto il reato di «lesioni personali ai danni di un ufficiale o agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni o del servizio», con la reclusione da due a cinque anni che può aumentare nel caso di lesioni «gravi o gravissime». In questo caso potrà poi scattare l’arresto in flagranza, se avviene durante manifestazioni pubbliche. Carcere da sei mesi a un anno e mezzo e una multa di 3mila euro in caso di deturpamento o imbrattamento di «beni mobili e immobili adibiti all’esercizio di funzioni pubbliche» (con un aumento di pena fino a tre anni e una sanzioni fino a 12 mila euro in caso di recidiva).
Pesantissime le critiche per queta misura, che secondo molti colpisce in maniera indiscriminata chi esprime il proprio dissenso verso le scelte compiute dal Governo o che manifesta per difendere il posto di lavoro e contro le crisi occupazionali, pacificamente ma in modo determinato.
Il reato di «rivolta all’interno di un istituto penitenziario» viene punito, con pene da uno a cinque anni, «chiunque, all’interno di un istituto penitenziario, partecipa ad una rivolta mediante atti di violenza o minaccia o di resistenza all’esecuzione degli ordini impartiti per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza, commessi da tre o più persone riunite». I Cpr, centri di permanenza per il rimpatrio, vengono equiparati agli istituti penitenziari nel caso di nuovi reati, senza però che a questi centri di detenzione amministrativa vengano estese le “garanzie” costituzionalmente previste per i luoghi di privazione della libertà personale.
Le critiche sostengono inoltre che la misura possa amplificare la repressione e non affrontare le vere cause dell’emergenza carceraria, che sono legate alla sovrappopolazione e a problemi di gestione.
E’ stata prevista la tutela legale per le forze dell’ordine, per i vigili del fuoco e per le forze armate indagati o imputati per fatti connessi alle attività di servizio.
La critica si fonda sulla preoccupazione che possa creare uno “scudo penale” per i membri delle forze dell’ordine, la potenziale mancanza di trasparenza nelle indagini e il rischio di favorire una cultura dell’impunità e la possibile disparità di trattamento con i cittadini.
E’ stata prevista la dotazione, per le forze di polizia (di Stato, carabinieri, guardia di finanza, penitenziaria) di bodycam, per registrare l’attività operativa e il suo svolgimento durante i servizi di mantenimento dell’ordine pubblico, di controllo del territorio, di vigilanza di siti sensibili, nonché in ambito ferroviario e a bordo treno. Misura criticata perché rischierebbe di ledere il diritto alla privacy.
Il decreto sicurezza prevede infine il divieto di vendita di qualsiasi tipo di infiorescenza della cannabis light. Più precisamente vieta la coltivazione, lavorazione e vendita delle infiorescenze di cannabis light equiparandole di fatto alla marijuana tradizionale ad alto contenuto di THC. Le critiche affermano che le infiorescenze light hanno percentuali basse di THC e sono ricche di CBD, un cannabinoide che invece possiede tantissimi benefici, primo fra tutti un effetto rilassante che incide sul benessere psico-fisico. All’estero le infiorescenze light continuano ad essere legali e, chi le vorrà, potrà comunque acquistarle oltreconfine con danno solo per l’economia italiana.