Sintesi dei 5 referendum abrogativi di giugno 2025

I cittadini italiani sono chiamati al voto nei giorni 8 e 9 giugno 2025 (domenica 7-23 e lunedì 7-15) per cinque quesiti referendari indetti dal Presidente della Repubblica (DPR del 25 marzo 2025) ai sensi dell’articolo 75 della Costituzione, su iniziativa della CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro) in tema di disciplina del lavoro e cittadinanza.

Molto utile e semplificativa l’immagine tratta dal sito internet di CGIL (vedi foto), ma ecco in sintesi i quesiti dei cinque referendum abrogativi:

  1. Abrogazione disposizioni sul contratto di lavoro a tutele crescenti – disciplina dei licenziamenti illegittimi.
  2. Abrogazione parziale disposizione di legge sulle piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità.
  3. Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi.
  4. Abrogazione della “Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici”.
  5. Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana.

Il primo quesito intende abrogare le norme del cosiddetto Job Act, nella parte in cui consente il licenziamento senza giusta causa con il solo riconoscimento di una indennità.

Il secondo quesito chiede l’abrogazione delle disposizioni che riconoscono il limite massimo all’indennizzo in caso di licenziamento illegittimo di lavoratori delle piccole imprese.

Il terzo quesito al fine di contrastare il precariato chiede l’abrogazione di alcune disposizioni di legge che oggi consentono la proliferazione e la deregolazione dei contratti a termine.

Con il quarto quesito si mira ad estendere la responsabilità delle imprese (estesa a tutte le casistiche in capo al committente) negli appalti in caso di infortuni sul lavoro.

Il quinto quesito chiede la riduzione il periodo minimo di residenza necessario per i cittadini extra-UE per ottenere la cittadinanza italiana, che da dieci anni dovrebbe passare a cinque.

Come sempre accade, i quesiti referendari vengono posti richiamando le disposizioni di legge oggetto della domanda abrogativa e sono quindi di non facile interpretazione. Conviene quindi documentarsi preventivamente ed approfondire le questioni in anticipo rispetto al voto.

L’auspicio è innanzi tutto che venga raggiunto il quorum necessario affinché venga riconosciuta la validità del referendum (50%), importante strumento di democrazia diretta; infine, la speranza è che il risultato restituisca all’Italia ed agli italiani una maggiore giustizia sociale sia in tema di lavoro che di cittadinanza.